Articolo creato da Gianluca Piraino
La pesca del Pesce Serra a Surfcasting
Salve ragazzi, mi presento, mi chiamo Gianluca sono un appassionato della pesca sportiva a 360°.
In questi anni ho accumulato un bel bagaglio di esperienza su svariate tecniche di pesca.
Oggi vi voglio parlare di come catturare il pesce serra da terra con la tecnica del surfcasting. Tutto quello che vi dirò lo scrivo per mia personale esperienza e non per sentito dire. Dopo questa piccola premessa cominciamo a parlare di questa splendida preda che è il pesce serra.
Morfologia
Il pesce serra ( Pomatomus Saltatrix ) è una specie che vive e si riproduce in acque tropicali e sub tropicali. Questo predatore è presente nel Mar Mediterraneo e nell’oceano Atlantico orientale ma non si spinge oltre le coste portoghesi. Il “blue fish” nome inglese del serra, è amato da tutti i pescatori per la facilità con cui abbocca sia a surf che a spinning.
Particolare che tutti conoscono del serra è la dentatura dove viene l’origine del suo nome, ha denti affilatissimi con cui caccia le prede azzannandoli dalla coda e tranciandoli di netto. Con questa dentatura non possiamo usare i soliti fili in nylon ma solamente i terminali in cavetto d’acciaio.
Dipende dal periodo, si concentra in grossi banchi per cacciare e, a volte capita di effettuare catture multiple.
Quando provare la cattura del serra?
Il serra ormai da noi in Sicilia lo si può trovare tutto l’anno; anche nei mesi invernali, se le temperature non sono tanto fredde. Ma il miglior periodo va dalla primavera fino a fine autunno; meglio in autunno quando le spiagge si cominciano a svuotarsi dai bagnanti.
Gli orari migliori in cui potremmo incontrarlo sono: l’alba, il tramonto, dopo una o due ore dal tramonto, e tutta la notte.
Per mia esperienza, i banchi di serra (quelli grossi) arrivano in prossimità della riva un paio di ore dopo che cala il sole. Ma in alcuni casi e a seconda della zona, possono avvicinarsi anche prima o dopo del tramonto.
A volte, eccezionionalmente, si può pescare anche di giorno.
In che condizioni di mare ?
La maggior parte delle catture si fanno a mare completamente calmo o spesso anche di giorno in scaduta col mare leggermente mosso.
Dove cercarlo?
I posti che frequenta maggiormente sono sicuramente le foci, dove trova una buona concentrazione di pesci da cacciare come i cefali. Ma lo si trova anche nei porti, scogliere o spiagge con fondale medio alto.
Essendo un predatore lo si può trovare dappertutto. A volte preferisce però una zona rispetto ad un’altra per la quantità di pesce foraggio che può trovare, come banchi di cefali, salpe, aguglie e occhiate.
Quindi se conosciamo le zone di pesca e sappiamo che c’è una bella concentrazione di pesci preda in quel punto, molto probabilmente siamo nello spot giusto dove incontrarlo.
A surf casting ci sono due tecniche con cui potremmo catturarlo: la pesca con i tranci o la pesca con il vivo.
Montature, attrezzature ed esche per la pesca con i tranci
Molte delle mie catture le ho effettuate con uno short basso o anche con il mini trave.
Come terminale possiamo utilizzare anche un fluorocoated o nylon. Non c’è la necessita di utilizzare un fluorocarbon per il serra perchè è un pesce molto istintivo e quando vede l’esca l’attacca senza esitare. Come spessore utilizzeremo tranquillamente uno 0,40 o più, lungo circa 120 cm.
Molto importante è la scelta degli ami, di misure generose che vanno dall’ 1\0 al 5\0. Verranno legati su un cavetto d’acciaio lungo circa 30 cm di almeno 30lb o 40lb, che a sua volta verrà legato nel terminale di nylon.
La mia esca preferita è il filetto di cefalo, che mi procuro con la pesca a method, feeder o con la canna fissa.
Se non avete a disposizione i cefali, potete fare un salto in pescheria e prendere anche una spigoletta di allevamento che ha costi bassi e si presta molto bene per degli ottimi tranci da innescare.
Alcune volte se notate la presenza di serra che magari vi hanno tranciato qualche pesce durante il recupero, potete provare a sfilettare qualunque pesce a vostra disposizione e provarci.
Quando innescate i vostri filetti, non vi dimenticate di inserire dentro un striscetta di polistirolo o pop up per fare sgallare tutto il trancio in modo da staccarlo dal fondo. Con questo innesco eviteremo che la nostra esca venga mangiata dai granchi e quel poco movimento che farà con la corrente stimolerà di più l’attacco del serra.
Un altro consiglio che vi posso dare è quello di innescare il filetto con la parte della carne rivolta verso l’esterno. In questo modo sarà più attirante verso i serra.
Come attrezzatura per questo tipo di pesca, vi consiglio di utilizzare canne da surf casting con una potenza che va dai 150g in su, telescopiche o anche tre pezzi.
I mulinelli potenti, affidabili e capienti. Come filo in bobina se dovete fare distanza ,vi consiglio di non scendere oltre un buon 0,25-0,26; ma meglio comunque uno 0,28 sempre con shock leader.
Se i serra stanno molto vicino alla costa perché magari siamo in una spiaggia profonda, dal porto o da una scogliera, vi consiglio di imbobinare uno 0,40 diretto.
Usiamo i piombi in base alla potenza della canna, considerando anche che ci saranno circa 50g in più di esca. Quindi non esageriamo con le piombature!!
Montature, attrezzature ed esche per la pesca con il vivo dalla spiaggia
Per la pesca con il vivo a surf casting possiamo provare a teleferica o con la tecnica col palloncino.
Cos’è la teleferica?
Come dice la parola stessa dovremmo fare una sorta di teleferica, che consiste nel lanciare solamente il piombo in acqua il più lontano possibile.
Poi basterà agganciare il terminale con l’esca viva sulla lenza della canna e abbiamo finito.
La montatura per la pesca a teleferica
Sul filo che esce dalla canna inseriremo una grossa perlina rigida, poi una morbida che farà da paracolpi per proteggere il nodo che terrà il moschettone su cui agganceremo un piombo a piramide o un addirittura uno spike (piombi di tenuta che si usano per il mare mosso).
Il terminale stavolta sarà più lungo, dai 2 ai 3 metri in totale con un diametro che va dallo 0,40 al 0,50.
La misura degli ami dipenderà dalla grandezza del pesce esca che avremo a disposizione, ma in media si usano quasi sempre ami del 3/0 e li monteremo con uno scorrevole e uno fisso sempre su un cavetto d’acciaio da 30lb o superiore. Potete anche usare cavetti da 20lb ma personalmente mi è capitato che grossi serra tagliavano cavetti sottili. Quindi non ve li consiglio.
All’altro capo del terminale attaccheremo un grosso moschettone robusto. In alternativa esistono sul mercato appositi ganci a forma di molla allungata che non permettono al pesce esca di tornare indietro una volta che prende il largo.
Come attrezzatura possiamo usare la stessa di quella per la pesca con il trancio, tranne che per il filo in bobina che sarà un filo diretto senza shock leader del 0,40 o 0,45.
Qualunque esca viva potrebbe andar bene per questa tipologia di pesca ma, in base alle mie esperienze, vi consiglio l’aguglia (che è anche quella più delicata di tutte). Possiamo catturarla o con travi a bandiere a tre ami flotterati o con koreano e bigattino, oppure con la bombarda, facendo una leggera trainetta con un terminale sottile che va dallo 0,12 allo 0,16 e come esca koreano o bigattino.
Altra esca molto comune e di facile reperibilità, nelle nostre spiagge siciliane, nel periodo che va dall’estate all’autunno, sono le lecce stella e i piccoli caranghi mediterranei chiamati anche ricciole sauro.
Comunque possiamo sempre provare ad innescare anche qualche piccola mormora o qualche occhiata.
Non ho menzionato i cefali che sono una delle prede più inseguite dai serra, ma con questa tecnica della teleferica sono un po’ controproducenti perché non escono fuori e tendono a rimanere nei primi metri in acqua bassa. In questo caso se abbiamo a disposizione cefali vivi possiamo utilizzarli con la tecnica del palloncino.
La tecnica del palloncino
In questo caso il terminale sarà uguale come lunghezza e diametro, ma nella lenza del mulinello andremo a metterci uno stopper poi a seguire una perlina, un piccolo moschettone e perlina e poi un piombo scorrevole, per poi finire con un moschettone dove agganceremo il terminale. Lo stopper servirà per regolarci il fondale in cui vogliamo far nuotare l’esca. Nel moschettone, tra le due perline, agganceremo un palloncino.
Per avere più successo con questa tecnica dovremmo avere vento alle spalle che ci aiuti a portare la nostra esca al largo (che potrà essere un cefalo o qualsiasi altro pesce vivo.)
Una volta che sarà arrivato alla distanza desiderata chiudiamo l’ archetto e regoliamo la frizione del nostro mulinello.
Cosa fare appena il serra abbocca?
In tutte le tecniche che vi ho descritto, assicuratevi che la canna sia ben piazzata nel picchetto e la frizione ben tarata.
La partenza del serra è una delle più emozionanti che il nostro mare possa regalarci, un’ incredibile piega e una bella fuga darà inizio ad un combattimento che spesso porta a spettacolari salti del serra fuori dall’acqua.
In questi casi cerchiamo di restare calmi e recuperiamo pompando la canna e cercando di tenere sempre in tensione la lenza. Infatti, nel momento in cui salta, rischiamo che il filo va in bando (quello è l’attimo in cui il serra rischia di slamarsi). Ricordiamoci sempre di ferrarlo all’inizio soprattutto nella pesca a teleferica.
Infatti proprio in questa tecnica, quando ferriamo, non sempre la ferrata va a buon fine, perché l’esca nel momento che viene attaccata può non essere a fine corsa, quindi è opportuno ferrare anche più volte per assicurarci una buona allamata del serra.
Conclusioni
Per concludere ringrazio Maurizio (Pantofish) per avermi concesso questo spazio nel suo sito.
Spero che questo articolo vi sia d’aiuto e che potrete in futuro provare l’emozione di incannare un bel serra.
Per altri consigli e chiarimenti potete contattarmi via facebook nella mia pagina Gianluca Angler e se vi fa piacere iscrivetevi anche nel mio canale youtube Gianluca Angler dove troverete vari video di pesca su diverse tecniche.
Iscriviti al canale di Gianluca
BUON MARE A TUTTI!!