La pesca all’inglese è una tecnica di galleggiante nata nei laghi britannici, raffinata ed estremamente precisa, che negli anni ha conquistato anche i pescatori italiani, sia in acqua dolce che in mare.
Si distingue per l’uso di galleggianti scorrevoli (waggler), montati nella parte bassa della lenza, che permettono lanci lunghi e un ottimo controllo anche in condizioni di vento o corrente superficiale.
La canna da inglese è leggera ma robusta, solitamente di lunghezza compresa tra i 3,90 e i 4,50 metri, abbinata a mulinelli a bobina fissa e fili sottili. Il waggler, collegato direttamente al filo madre tramite una girella o uno starlino, garantisce un’elevata sensibilità all’abboccata e una perfetta presentazione dell’esca, che scende lentamente verso il fondo in modo molto naturale.
In mare, la pesca all’inglese si pratica spesso da moli, porti e scogliere alte, dove la profondità e l’acqua limpida richiedono approcci discreti e precisi. Le prede più comuni sono spigole, cefali, occhiate e salpe. L’esca regina è il bigattino, spesso utilizzato anche per la pasturazione, ma risultano efficaci anche vermi, gamberetti o piccoli bocconi di pane.
Questa tecnica è ideale per chi cerca una pesca attiva, dove la precisione del lancio, la gestione della lenza e il tempismo nel ferraggio fanno la differenza.
La pesca all’inglese è sinonimo di leggerezza, strategia e sensibilità: ogni dettaglio conta, e ogni cattura è il frutto di una perfetta esecuzione.
Preparati a immergerti in un mondo affascinante dove ogni gesto ha un significato, ogni attrezzo una storia e ogni cattura un’emozione.